lunedì 23 marzo 2015

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 28 Marzo 2015

Sabato 28 Marzo 2015

Giovanni 11, 45-56
In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto. 
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».

Leggenda Maggiore di San Bonaventura VIII, 1 : FF 1134--35
1134 1. La vera pietà, che, come dice l'Apostolo, è utile a tutto aveva riempito il cuore di Francesco, compenetrandolo così intimamente da sembrare che dominasse totalmente la personalità di quell'uomo di Dio. La pietà lo elevava a Dio per mezzo della devozione, lo trasformava in Cristo per mezzo della compassione, lo faceva ripiegare verso il prossimo per mezzo della condiscendenza e, riconciliandolo con tutte le creature, lo riportava allo stato di innocenza primitiva. Per essa sentiva grandissima attrazione verso le creature, ma in modo particolare verso le anime, redente dal sangue prezioso di Cristo Gesù; e, quando le vedeva inquinate dalle brutture del peccato, le compiangeva con una commiserazione così tenera che ogni giorno, le partoriva, come una madre, in Cristo. 1135 E la ragione principale per cui venerava i ministri della parola di Dio era questa: che essi fanno rivivere la discendenza del loro fratello morto, cioè fanno rivivere il figlio di Cristo, che è stato crocifisso per i peccatori, quando li convertono, facendosi loro guida con pia sollecitudine e con sollecita pietà. Affermava che questo ufficio della pietà è più gradito di ogni sacrificio al Padre delle misericordie, soprattutto se viene adempiuto con zelo dettato da carità perfetta, per cui ci si affatica in esso più con l'esempio che con la parola, più con le lacrime della preghiera che con la loquacità dei discorsi.

MEDITAZIONE
Le supreme autorità religiose tramano contro l’inviato di Dio: le persone che stanno più in alto non sono sempre le più aperte ad accogliere la verità. Ma nel rifiuto stesso, le ricchezze dottrinali da loro possedute si esprimono a loro insaputa. Nell’affermazione del sommo sacerdote, l’evangelista vede una profezia della morte redentrice del Cristo e del suo frutto: l’unità di tutti i figli di Dio. Gesù, con la sua personalità eccezionale, esercitava una forza d’attrazione irresistibile, fondata sulla testimonianza della vita e del sangue versato per la nostra salvezza. I sacerdoti proseguono l'opera di salvezza iniziata da Gesù. Francesco li ammirava per questo e aveva una ragione mistica per spiegare la sua riverenza per i “ministri della parola”: ….”perchè essi fanno rivivere la discendenza del loro fratello morto, cioè fanno rivivere il Cristo, che è stato crocifisso per i peccatori…”Anche noi, con sollecitudine, con la preghiera, con grande carità, aiutiamoli nel loro compito.

PREGHIERA
Signore, Dio nostro, il tuo Figlio è morto non per un solo popolo, ma per riunire insieme i tuoi figli dispersi. Fa’ che, seguendo il suo esempio e con l’aiuto della tua grazia, sorgano nel nostro tempo uomini pronti a sacrificare tutto per la pace e l’unità dei popoli. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen.

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