Martedì 24 Marzo 2015
Giovanni 8, 21-30
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?».
E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati».
Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre.
Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.
Leggenda Maggiore di San Bonaventura VII, 10 : FF 1130
1130 10. Ecco quanto accadde una volta. Il servo di Dio, che si era molto aggravato, dal luogo di Nocera veniva ricondotto ad Assisi, da una scorta di ambasciatori, che il devoto popolo assisano aveva appositamente inviato. Gli accompagnatori, col servo di Dio, giunsero in un villaggio poverello, chiamato Satriano. Siccome l'ora e la fame facevano sentire il bisogno di cibo, andarono a cercarlo per il paese. Ma, non trovando niente da comprare, tornarono a mani vuote. Allora il Santo disse a quegli uomini: “ Se non avete trovato niente, è perché avete più fiducia nelle vostre mosche che in Dio (col termine " mosche " egli indicava i denari). Ma tornate indietro nelle case da cui siete passati e domandate umilmente l'elemosina, offrendo come pagamento l'amor di Dio. E non crediate che questo sia un gesto vergognoso o umiliante: è un pensiero sbagliato, perché il Grande Elemosiniere, dopo il peccato, ha messo tutti i beni a disposizione dei degni e degli indegni, con generosissima bontà ”. I cavalieri mettono da parte il rossore, vanno spontaneamente a chiedere l'elemosina e riescono a comprare con l'amor di Dio quello che non avevano ottenuto con i soldi. Difatti quei poveri abitanti, commossi e ispirati da Dio, offrirono generosamente non solo le cose loro, ma anche se stessi. E così avvenne che la povertà di Francesco sopperisse all'indigenza, che il denaro non aveva potuto alleviare .
MEDITAZIONE
“Dove vado io, voi non potete venire”. In altri termini, non possiamo seguire Cristo se siamo nel peccato, cioè se rifiutiamo Dio e colui che egli ha mandato, Gesù Cristo. Il peccato è un male incurabile, perché gli uomini, con le proprie forze non sono in grado di riallacciare il rapporto interrotto con Dio. Tuttavia ci viene dato un segno, come un tempo agli ebrei nel deserto: la croce. Al legno è inchiodato il Figlio di Dio, che ci riconduce al Padre, e ci aiuta a raggiungere la perfezione nella sua giustizia. Francesco non si accontenta di aver ricevuto un dono ma ha voluto rendere grazie a Dio per tutta la vita, riconoscendo ogni giorno i suoi benefici e la sua Provvidenza e insegnando a tutti che la gratitudine è fonte di letizia.
PREGHIERA
Signore Gesù Cristo, Tu che sei di lassù, e che attraverso la tua croce e la tua risurrezione sei tornato al Padre, non dimenticare coloro che vivono su questa terra. Dona loro di non essere del mondo, pur vivendo totalmente il proprio impegno di uomini. E fa che al termine del loro cammino non muoiano nel loro peccato, ma vivano per sempre con te nei secoli dei secoli.
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen.

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