giovedì 28 luglio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 29 Luglio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 211
VENERDI' 29 LUGLIO 2016
S.MARTA-memoria-proprio
GIOVANNI 11, 19-27
Io credo che sei il Cristo, il Figlio di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».
Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». 
Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

Parola del Signore.
Oppure (Lc 10,38-42: Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose):
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. 
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. 
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Parola del Signore
DALLA LEGGENDA PERUGINA 1672
CRISTO APPROVA LA REGOLA
1672 113. Dimorava Francesco sopra un monte assieme a frate Leone d'Assisi e Bonizo da
Bologna per comporre la Regola, giacché era andato smarrito il testo della prima, dettatogli
da Cristo.
Numerosi ministri si recarono da frate Elia, vicario di Francesco, e gli dissero: «
Abbiamo sentito che questo fratello Francesco sta facendo una nuova Regola, e temiamo non
la renda così dura da riuscire inosservabile. Noi vogliamo che tu vada da lui e gli riferisca che
ci rifiutiamo di assoggettarci a tale Regola. Se la scriva per sé, e non per noi ». Frate Elia
osservò che non aveva coraggio di andarci, per paura dei rimproveri di Francesco. Ma
siccome quelli insistevano, ribatté che non intendeva recarsi là senza di loro. Così partirono
tutti insieme.
Quando frate Elia, accompagnato dai ministri fu giunto a Fonte Colombo, chiamò il
Santo. Francesco uscì e vedendo i ministri chiese: « Cosa vogliono questi fratelli? ». Rispose
Elia: « Sono dei ministri. Venuti a sapere che stai facendo una nuova Regola e temendo non
sia troppo aspra, dicono e protestano che non intendono esservi obbligati. Scrivila per te, e
non per loro ».
Francesco levò la faccia al cielo e parlò a Cristo: « Signore, non lo dicevo che non ti
avrebbero creduto? ». E subito si udì nell'aria la voce di Cristo: « Francesco, nulla di tuo è
nella Regola, ma ogni prescrizione che vi si contiene è mia. E voglio sia osservata alla lettera,
alla lettera, alla lettera! senza commenti, senza commenti, senza commenti». Aggiunse: « So
ben io quanto può la debolezza umana, e quanto può la mia grazia. Quelli dunque che non
vogliono osservare la Regola, escano dall'Ordine! ».
Si volse allora Francesco a quei frati e disse: « Avete sentito? avete sentito? Volete che
ve lo faccia ripetere? ». E così i ministri se ne tornarono scornati e riconoscendosi in colpa.
MEDITAZIONE
Marta, sorella di Maria, corse incontro a Gesù quando venne per risuscitare il fratello Lazzaro e professò la sua fede nel Cristo Signore: «Io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo» (Gv 11, 27). Accolse con premura nella sua casa di Betania il divino Maestro, che la esortò a unire al servizio di ospitalità l’ascolto della sua parola (Lc 10, 38-42; Gv 12, 1). San Francesco, che voleva vivere il Vangelo alla lettera, così scrisse all'Ordine: 
" [224] 34 E poiché chi è da Dio ascolta le parole di Dio (Cfr. Gv 8,47), perciò noi, che in modo tutto speciale siamo deputati ai divini uffici, dobbiamo non solo ascoltare e praticare quello che Dio dice, ma anche, per radicare in noi l'altezza del nostro Creatore e la nostra sottomissione a lui, custodire i vasi sacri e i libri liturgici, che contengono le sue sante parole".
[225] 35 Perciò, ammonisco tutti i miei frati e li incoraggio in Cristo perché, ovunque troveranno le divine parole scritte, come possono, le venerino 36 e, per quanto spetti a loro, se non sono ben custodite o giacciono sconvenientemente disperse in qualche luogo, le raccolgano e le ripongano in posto decoroso, onorando nelle sue parole il Signore che le ha pronunciate (Cfr. 3Re 2,4). Molte cose infatti sono santificate (1Tm 4,5) mediante le parole di Dio e in virtù delle parole di Cristo si compie il sacramento dell'altare". Meditiamo le parole di Gesù e di Francesco, perchè la nostra azione sarà tanto più feconda quanto più scaturirà dalla sorgente della contemplazione. Lasciamo che Lui, che è la VITA, torni ad essere un fiume in piena dentro di noi.

PREGHIERA
Dio onnipotente ed eterno,
il tuo Figlio fu accolto come ospite a Betania
nella casa di santa Marta,
concedi anche a noi
di esser pronti a servire Gesù nei fratelli,
perché al termine della vita
siamo accolti nella tua dimora.
Per Gesù Cristo, nostro Signore.
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen



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