venerdì 29 luglio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 30 Luglio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 212

SABATO 30 LUGLIO 2016

MATTEO 14, 1-12
In quel tempo il tetrarca Erode ebbe notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: "Costui è Giovanni il Battista risuscitato dai morti; per ciò la potenza dei miracoli opera in lui".
Erode aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione per causa di Erodìade, moglie di Filippo suo fratello. Giovanni infatti gli diceva: "Non ti è lecito tenerla!". Benché Erode volesse farlo morire, temeva il popolo perché lo considerava un profeta. 
Venuto il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle tutto quello che avesse domandato. Ed essa, istigata dalla madre, disse: "Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista". Il re ne fu contristato, ma a causa del giuramento e dei commensali ordinò che le fosse data e mandò a decapitare Giovanni nel carcere. La sua testa venne portata su un vassoio e fu data alla fanciulla, ed ella la portò a sua madre. I suoi discepoli andarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informarne Gesù.
Parola del Signore


DALLA LEGGENDA PERUGINA 1673

NON PARLATEMI DI ALTRE REGOLE!
1673 114. Mentre Francesco era al Capitolo generale, detto delle Stuoie, che si tenne presso la
Porziuncola e a cui intervennero cinquemila fratelli, molti di questi, uomini di cultura,
accostarono il cardinale Ugolino, il futuro Gregorio IX, che a sua volta partecipava all'assise
capitolare. E gli chiesero che persuadesse Francesco a seguire i consigli dei frati dotti e a
lasciarsi qualche volta guidare da loro. Facevano riferimento alle Regole di san Benedetto,
sant'Agostino e san Bernardo, che prescrivono questa e quest'altra norma al fine di condurre
una vita religiosa ben ordinata.
Udita che ebbe Francesco l'esortazione del cardinale su tale argomento, lo prese per
mano e lo condusse davanti all'assemblea capitolare, dove disse: « Fratelli, fratelli miei, Dio
mi ha chiamato a camminare la via della semplicità e me l'ha mostrata. Non voglio quindi
che mi nominiate altre Regole, né quella di sant'Agostino, né quella di san Bernardo o di san
Benedetto. Il Signore mi ha rivelato essere suo volere che io fossi un pazzo nel mondo: questa
è la scienza alla quale Dio vuole che ci dedichiamo! Egli vi confonderà per mezzo della vostra
stessa scienza e sapienza. Io ho fiducia nei castaldi del Signore, di cui si servirà per punirvi.
Allora, volenti o nolenti, farete ritorno con gran vergogna alla vostra vocazione ».
Stupì il cardinale a queste parole e non disse nulla, e tutti i frati furono pervasi da timore.

MEDITAZIONE
Il Battista, per aver denunciato, in nome di Dio, il peccato di Erode, viene fatto uccidere da Erode stesso, su richiesta di Erodiade, sua amante. Ci rendiamo conto che il fatto di poter disporre di ogni cosa a loro piacere rende i potenti incapaci di comprendere qual è il vero bene. La figura di Erode è molto significativa proprio per questo: di fronte ad una debolezza della carne, l'uomo non riesce a controllare i suoi istinti e lascia che, per la sua stupidità, venga ucciso un altro uomo. Nei cuori degli esseri umani governano molto di più l'orgoglio e la superbia, che la giustizia e il rispetto per gli altri. Troppo spesso lasciamo che i poteri di cui disponiamo siano al servizio del male anziché del bene e abusiamo della nostra posizione, dominati dall'egoismo invece che dall'amore. “1034 5. Un giorno, (Francesco), mentre andava a cavallo per la pianura che si stende ai piedi di Assisi, si imbatté in un lebbroso. Quell'incontro inaspettato lo riempì di orrore. Ma, ripensando al proposito di perfezione, già concepito nella sua mente, e riflettendo che, se voleva diventare cavaliere di Cristo, doveva prima di tutto vincere se stesso, scese da cavallo e corse ad abbracciare il lebbroso e, mentre questi stendeva la mano come per ricevere l'elemosina, gli porse del denaro e lo baciò. Subito risalì a cavallo; ma, per quanto si volgesse a guardare da ogni parte e sebbene la campagna si stendesse libera tutt'intorno, non vide più in alcun modo quel lebbroso”. Siamo invitati, oggi, ad assumerci sempre le responsabilità delle nostre azioni e decisioni: Dio ci giudica dalle nostre opere. 

PREGHIERA
Signore, Dio nostro, i tuoi profeti hanno spesso pagato a caro prezzo la fedeltà alla propria missione e la franchezza che essa imponeva loro. Donaci il coraggio della verità, anche se questo dovesse costarci molto caro, sull'esempio di Giovanni Battista e di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore.

“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen




giovedì 28 luglio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 29 Luglio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 211
VENERDI' 29 LUGLIO 2016
S.MARTA-memoria-proprio
GIOVANNI 11, 19-27
Io credo che sei il Cristo, il Figlio di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».
Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». 
Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

Parola del Signore.
Oppure (Lc 10,38-42: Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose):
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. 
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. 
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Parola del Signore
DALLA LEGGENDA PERUGINA 1672
CRISTO APPROVA LA REGOLA
1672 113. Dimorava Francesco sopra un monte assieme a frate Leone d'Assisi e Bonizo da
Bologna per comporre la Regola, giacché era andato smarrito il testo della prima, dettatogli
da Cristo.
Numerosi ministri si recarono da frate Elia, vicario di Francesco, e gli dissero: «
Abbiamo sentito che questo fratello Francesco sta facendo una nuova Regola, e temiamo non
la renda così dura da riuscire inosservabile. Noi vogliamo che tu vada da lui e gli riferisca che
ci rifiutiamo di assoggettarci a tale Regola. Se la scriva per sé, e non per noi ». Frate Elia
osservò che non aveva coraggio di andarci, per paura dei rimproveri di Francesco. Ma
siccome quelli insistevano, ribatté che non intendeva recarsi là senza di loro. Così partirono
tutti insieme.
Quando frate Elia, accompagnato dai ministri fu giunto a Fonte Colombo, chiamò il
Santo. Francesco uscì e vedendo i ministri chiese: « Cosa vogliono questi fratelli? ». Rispose
Elia: « Sono dei ministri. Venuti a sapere che stai facendo una nuova Regola e temendo non
sia troppo aspra, dicono e protestano che non intendono esservi obbligati. Scrivila per te, e
non per loro ».
Francesco levò la faccia al cielo e parlò a Cristo: « Signore, non lo dicevo che non ti
avrebbero creduto? ». E subito si udì nell'aria la voce di Cristo: « Francesco, nulla di tuo è
nella Regola, ma ogni prescrizione che vi si contiene è mia. E voglio sia osservata alla lettera,
alla lettera, alla lettera! senza commenti, senza commenti, senza commenti». Aggiunse: « So
ben io quanto può la debolezza umana, e quanto può la mia grazia. Quelli dunque che non
vogliono osservare la Regola, escano dall'Ordine! ».
Si volse allora Francesco a quei frati e disse: « Avete sentito? avete sentito? Volete che
ve lo faccia ripetere? ». E così i ministri se ne tornarono scornati e riconoscendosi in colpa.
MEDITAZIONE
Marta, sorella di Maria, corse incontro a Gesù quando venne per risuscitare il fratello Lazzaro e professò la sua fede nel Cristo Signore: «Io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo» (Gv 11, 27). Accolse con premura nella sua casa di Betania il divino Maestro, che la esortò a unire al servizio di ospitalità l’ascolto della sua parola (Lc 10, 38-42; Gv 12, 1). San Francesco, che voleva vivere il Vangelo alla lettera, così scrisse all'Ordine: 
" [224] 34 E poiché chi è da Dio ascolta le parole di Dio (Cfr. Gv 8,47), perciò noi, che in modo tutto speciale siamo deputati ai divini uffici, dobbiamo non solo ascoltare e praticare quello che Dio dice, ma anche, per radicare in noi l'altezza del nostro Creatore e la nostra sottomissione a lui, custodire i vasi sacri e i libri liturgici, che contengono le sue sante parole".
[225] 35 Perciò, ammonisco tutti i miei frati e li incoraggio in Cristo perché, ovunque troveranno le divine parole scritte, come possono, le venerino 36 e, per quanto spetti a loro, se non sono ben custodite o giacciono sconvenientemente disperse in qualche luogo, le raccolgano e le ripongano in posto decoroso, onorando nelle sue parole il Signore che le ha pronunciate (Cfr. 3Re 2,4). Molte cose infatti sono santificate (1Tm 4,5) mediante le parole di Dio e in virtù delle parole di Cristo si compie il sacramento dell'altare". Meditiamo le parole di Gesù e di Francesco, perchè la nostra azione sarà tanto più feconda quanto più scaturirà dalla sorgente della contemplazione. Lasciamo che Lui, che è la VITA, torni ad essere un fiume in piena dentro di noi.

PREGHIERA
Dio onnipotente ed eterno,
il tuo Figlio fu accolto come ospite a Betania
nella casa di santa Marta,
concedi anche a noi
di esser pronti a servire Gesù nei fratelli,
perché al termine della vita
siamo accolti nella tua dimora.
Per Gesù Cristo, nostro Signore.
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen



SAN FRANCESCO E IL VANGELO 28 Luglio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 210
GIOVEDI' 28 LUGLIO 2016
MATTEO 13, 47-53
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. 
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». Terminate queste parabole, Gesù partì di là. 
Parola del Signore.
DALLA LEGGENDA PERUGINA 1671
NESSUNA PROPRIETA',
NEMMENO IN COMUNE
1671 112. I frati ministri cercavano di convincere Francesco a permettere che si possedesse
qualcosa, almeno comunitariamente, in maniera che un numero così grande di religiosi
avesse una riserva cui attingere. Raccoltosi in preghiera, il Santo chiamò Cristo e lo consultò
su questo punto. E immediatamente il Signore gli diede la sua risposta: non ci doveva essere
proprietà alcuna né personale né comunitaria. Questa era la sua famiglia, disse, alla quale lui
avrebbe immancabilmente provveduto per quanto numerosa fosse, e sempre avrebbe avuto
cura di essa finché la fraternità avesse nutrito fiducia in Lui.
MEDITAZIONE
Tutti siamo chiamati ad annunciare il messaggio della Parola divenuta carne in un mare di umanità. Gesù invita i discepoli ad imitarlo nella presentazione del mistero del Regno, senza timore e con fiduciosa apertura alla novità dello Spirito. Gesù si serve dell'immagine della rete, così famigliare ai pescatori e a tutti, per mostrare che tutti, nessuno escluso, sono destinatari della lieta notizia del Signore: il Risorto nella sua misericordia vuole salvarci. Dio ha voluto redimere gli uomini e aprire le porte della salvezza a coloro che lo avrebbero cercato. Compito davvero arduo, perché deve tenere conto di una realtà, come la nostra, molto distratta, poco desiderosa ad impegnarsi concretamente, troppo presa dalla vita quotidiana. Francesco era desideroso di esaudire i desideri di Gesù, col quale aveva un rapporto intimo particolare e famigliare, era desideroso di far conoscere a tutti i misteri del Regno, perchè potessero riflettere sulle realtà divine e conventirsi finchè c'è tempo. “FF1463 54. Ottenuta dunque l'investitura da parte del Papa, andando Francesco per città e castelli, cominciò a predicare dappertutto con più grande impegno e sicurezza, non ricorrendo a persuasivi ragionamenti fondati sulla sapienza umana, ma basandosi sulla dottrina e sulla virtù dello Spirito Santo, annunziando con fiducia il regno di Dio. Era un evangelizzatore della verità, fatto forte dall'autorità apostolica. Non ricorreva all'adulazione, sprezzava il bel parlare. Quella che proponeva agli altri nelle sue esortazioni, era innanzi tutto sua vissuta convinzione personale; così era in grado di annunziare sinceramente la verità”. Noi facciamo la nostra parte? Ricordiamoci che l'annuncio della buona novella si condensa nell'amore da parte di un Dio che è misericordioso, che non si stanca di chiamarci perchè, Lui che è Amore, è instancabile nella sua misericordia.

PREGHIERA
Signore Gesù, noi siamo stati presi nella rete che Tu getti sul mondo. Mentre ti ringraziamo per questo dono, ti preghiamo di aiutarci ad essere fedeli alla tua chiamata, perchè alla fine dei tempi possiamo entrare nella gioia eterna in cui Tu vivi con il Padre e lo Spirito santo, nei secoli dei secoli.
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen


mercoledì 27 luglio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 27 Luglio 2016

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 209

MERCOLEDI' 27 LUGLIO 2016

MATTEO 13, 44-46
Vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 

«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.Il regno dei cieli è simile  anche a un mercante che va in cerca  di  perle preziose;trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».

Parola del Signore



DALLA LEGGENDA PERUGINA 1670

NON SONO UN LADRO !
1670 111. Francesco ripeteva spesso ai fratelli: « Non sono mai stato ladro. Voglio dire che

delle elemosine, le quali sono l'eredità dei poveri, ho preso sempre meno di quanto mi
bisognasse, allo scopo di non intaccare la parte dovuta agli altri poveri. Fare diversamente
sarebbe rubare ».



MEDITAZIONE
Di fronte al Regno di Dio, unico scopo della nostra vita, gli altri valori non sono da disprezzare, ma bisogna essere consapevoli che si tratta soltanto di mezzi. E nessun mezzo deve essere preferito al fine: il Regno. Il Regno dei cieli è proprio ciò che si cerca nel profondo del cuore. È come un tesoro di cui si scopre l’esistenza. È come una perla, la perla delle perle che il mercante ha cercato per tutta la sua vita. Se il mercante raggiunge il suo obiettivo, non è grazie alla sua tenacia, ma perché ciò gli è concesso in dono. Ma bisogna essere pronti anche a sacrificare tutto per ricevere questo dono:bisogna essere pronti. Quando si raggiunge l’obiettivo, non bisogna crollare come dopo un eccesso di sforzo, ma esultare di indescrivibile gioia. San Francesco, nella “Parafrasi del Padre Nostro”, scrive: “ [FF269] Venga il tuo regno (Mt 6,10): perché tu regni in noi per mezzo della grazia e ci faccia giungere nel tuo regno, ove la visione di te è senza veli, l'amore di te è perfetto,
la comunione di te è beata, il godimento di te senza fine”.



PREGHIERA
Signore, Dio nostro, il dono che Tu ci fai è senza prezzo. Aiutaci a non dare un valore assoluto ai beni che passano, e rendi libero il nostro cuore, perchè sia capace di preferire a tutto le ricchezze del tuo Regno. Per Gesù Cristo, nostro Signore.



“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen