giovedì 7 febbraio 2019

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 6 FEBBRAIO 2019


MERCOLEDI' 6 FEBBRAIO 2019
Ss.PAOLO M. E COMP. MARTIRI-memoria-
MARCO 6,1-6
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Parola del Signore


I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1903
1903 E appressandosi a pie' del sasso proprio della Vernia, sì piacque a santo Francesco di riposarsi una volta sotto a una quercia che era in sulla via, ed evvi ancora; e istando sotto ad essa, santo Francesco cominciò a considerare la disposizione dello luogo e del paese; e istando in questa considerazione, eccoti venire una grande torma di diversi uccelli li quali con cantare e con battere l' ali mostravano tutti grandissima festa e allegrezza; e attorniarono santo Francesco in tale modo, che alquanti se li puosono in sul capo alquanti in sulle spalle, alquanti in sulle braccia, alquanti in grembo e alquanti a' pie' d' intorno. Vedendo questo i suoi compagni e il villano e maravigliandosi, santo Francesco tutto allegro in ispirito disse così: « Io credo, carissimi fratelli, ch' al nostro Signore Gesù Cristo piace che noi abitiamo in questo monte solitario, poiché tanta allegrezza ne mostrano della nostra venuta le nostre sirocchie e fratelli uccelli ». E dette queste parole, si levarono suso e camminarono oltre, e finalmente pervennono al luogo ch'aveano in prima preso i suoi compagni.
E questo è quanto alla prima considerazione, cioè come santo Francesco pervenne al monte santo della Vernia.
A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen.


MEDITAZIONE
Gesù è un uomo in carne ed ossa, fisicamente come gli altri, eppure è totalmente diverso per la sua sapienza e....nasconde un segreto! I suoi compaesani non si preoccupano di scoprire il significato dei segni che Lui ha dato per aiutarli a svelare il suo mistero....e così si chiudono alla luce; essi non hanno fede e Gesù si meraviglia della loro incredulità. Vediamo, allora, che essere vicini a Gesù non significa conoscerlo veramente e credere in Lui. Anche noi, pur frequentando i Sacramenti e la Fraternità, se lo facciamo in maniera superficiale e senza opere di carità, ci chiudiamo alla Grazia e ci escludiamo da una vera comunione con Dio e con i fratelli. Rileggiamo le Fonti Francescane, imitiamo san Francesco con la nostra vita. “Infatti l'esempio di Francesco, riproposto al mondo, ha ottenuto l'effetto di ridestare la fede di Cristo nei cuori intorpiditi....” FF 1186. In tanti cuori! Facciamo in modo che anche la nostra tiepida fede si risvegli meditando l'amore ardente dell'Araldo del gran Re!



PREGHIERA
Signore, Dio nostro, il tuo Figlio non è stato riconosciuto come profeta dai suoi concittadini, e si è stupito della loro mancanza di fede. Rendici attenti alle persone che frequentiamo ogni giorno, perchè il Cristo potrebbe volerci parlare, oggi, attraverso qualcuno di loro, Lui che vive e regna con te per i secoli dei secoli.



“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

martedì 5 febbraio 2019

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 5 FEBBRAIO 2019


6
MARTEDI' 5 FEBBRAIO 2019
S.AGATA-memoria-
MARCO 5,21-43
Fanciulla, io ti dico: Alzati!.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
Parola del Signore
.
DALLE FONTI
Vita Seconda di Tommaso da Celano 666
79 Il giorno dopo il Santo, come era solito, predica la parola di Dio al popolo, che si è radunato. All'improvviso quello scellerato manda un grido, mentre cerca di mostrare a tutto il popolo il pezzo di cappone. « Ecco--strilla --che uomo è questo Francesco che vi predica e che voi onorate come santo: guardate la carne che mi ha data ieri sera, mentre mangiava ».
Tutti danno sulla voce a quel briccone e lo insultano come indemoniato, perché in realtà sembrava a tutti essere pesce, ciò che lui sosteneva fosse invece una coscia di cappone. Infine anche quel miserabile, stupito del miracolo, fu costretto ad ammettere che avevano ragione. Il disgraziato ne sentì vergogna, e pentito espiò una colpa così palese: davanti a tutti chiese perdono al Santo, manifestando l'intenzione perversa avuta. Anche la carne riprese il suo aspetto, dopo che il falso accusatore si fu ricreduto.

MEDITAZIONE
Guarendo una donna da un male che la tormenta da anni e richiamando in vita una bambina, Gesù si rivela come il Signore della vita e della morte. Per ricevere la vita di cui Egli è la fonte, bisogna essere uniti a Lui per mezzo di una fede che non si lascia intaccare dalla paura. Tenere lo sguardo fisso su Gesù è un primo modo per essere in contatto con lui. C'è un secondo modo: parlargli, chiedergli di intervenire nelle nostre difficoltà, di manifestare la sua potenza nelle nostre infermità. Quando guardiamo Gesù, guardiamolo con fede; quando gli parliamo, parliamogli con fede; tocchiamolo con fede. Allora egli ci trasformerà, si comunicherà a noi, ci farà simili a lui, capaci di aiutare gli altri. Quando pensiamo all'esempio dei santi, dei martiri, soprattutto di Gesù stesso nella sua passione, morte e risurrezione, tutte le difficoltà diventano ben poca cosa. San Francesco diceva ai suoi frati: "Niente dunque ci ostacoli, niente ci separi, niente si frapponga.
E ovunque, noi tutti, in ogni luogo, in ogni ora e in ogni tempo, ogni giorno e ininterrottamente crediamo veramente e
umilmente e teniamo nel cuore e amiamo, onoriamo, adoriamo, serviamo, lodiamo e benediciamo, glorifichiamo ed
esaltiamo, magnifichiamo e rendiamo grazie all'altissimo e sommo eterno Dio, Trinità e Unità, Padre e Figlio e Spirito
Santo, Creatore di tutte le cose e Salvatore di tutti coloro che credono e sperano in lui, e amano lui che è senza inizio e
senza fine, immutabile, invisibile, inenarrabile, ineffabile incomprensibile. ininvestigabile, benedetto, degno di lode,
glorioso, sopraesaltato, sublime, eccelso, soave, amabile, dilettevole e tutto sopra tutte le cose desiderabile nei secoli dei
secoli. Amen. " FF71.
PREGHIERA
"Talità kum". Signore Dio, pronuncia anche su di noi questa parola di risurrezione, come un giorno tuo Figlio l'ha pronunciata su una bambina che aveva cessato di vivere. Tu che non hai creato la morte, donaci di partecipare alla vita che scaturisce dal tuo Figlio, il Cristo Gesù, nostro Signore.

ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

lunedì 4 febbraio 2019

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 3 FEBBRAIO 2019




DOMENICA 3 FEBBRAIO 2019
LUCA 4,21-30
Gesù come Elia ed Eliseo è mandato non per i soli Giudei.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». 
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Parola del Signore
+DALLA LEGGENDA DEI TRE COMPAGNI
FF1419 Venne dunque all'episcopio, e fu ricevuto dal pastore con grande gioia. Il vescovo gli disse: “Tuo padre è arrabbiato con te e molto alterato per causa tua. Se vuoi essere servo di Dio, restituiscigli i soldi che hai, oltretutto è ricchezza forse di mal acquisto, e Dio non vuole che tu spenda a beneficio della Chiesa i guadagni del padre tuo. La sua collera sbollirà, se recupera il denaro. Abbi fiducia nel Signore, figlio mio, e agisci con coraggio. Non temere, poiché l'Altissimo sarà tuo soccorritore, e ti largirà in abbondanza quanto sarà necessario per la sua Chiesa”.

+MEDITAZIONE
Perché gli uomini rifiutano il profeta che parla in nome di Dio? Perché avvertono in lui un personaggio “scomodo”, che li sveglia dal loro quieto vivere e condanna le vie sbagliate che percorrono, invitandoli a cambiare vita e a mettersi sulla strada indicata dal vangelo e dal modello di Cristo. Per seguire Cristo, Francesco abbandona il rapporto di figliolanza col padre terreno per abbandonarsi coraggiosamente, e con grande fiducia, alla figliolanza divina. Francesco non è più figlio di Bernardone e del suo desiderio di ampliamento commerciale, ma diviene figlio di Dio che gli elargirà tutti i beni necessari alla sua nuova identità. Imitiamo Francesco

+PREGHIERA
O Dio,
che nel profeta accolto dai pagani
e rifiutato in patria
manifesti il dramma dell’umanità
che accetta o respinge la tua salvezza,
fa’ che nella tua Chiesa
non venga meno il coraggio
dell’annunzio missionario del Vangelo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 4 FEBBRAIO 2019

 

LUNEDI' 4 FEBBRAIO 2019
S.GIUSEPPE DA LEONESSA
MARCO 5,1-20
Esci, spirito impuro, da quest’uomo.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.
Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.
Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.
C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.
Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.
Parola del Signore
I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1901
1901 E la prima sera giunsono ad uno luogo di frati e ivi albergarono; la seconda sera, tra per lo mal tempo e perché erano istanchi, non poteano giugnere a uno luogo di frati nè a villa nessuna, e sopraggiugnendo la notte col mal tempo, si ricoverarono ad albergo in una chiesa abbandonata e disabitata, e ivi si puosono a riposare. E dormendo li compagni, santo Francesco si gettò in orazione; ed eccoti, in su la prima vigilia della notte, venire una grande moltitudine di demoni ferocissimi con romore e stroppiccìo grandissimo, e cominciarono fortemente a dargli battaglia e noia; onde l' uno lo pigliava di qua e l' altro di là: l' uno lo tirava in giù e l' altro in su; l' uno il minacciava d' una cosa e l' altro gliene rimproverava un' altra, e così in diversi modi si ingegnavano di sturbarlo dalla orazione; ma non poteano, perché Iddio sì era con lui. Onde quando santo Francesco ebbe assai sostenute queste battaglie de' demoni, egli cominciò a gridare ad alte voci: « O spiriti dannati, voi non potete niente se non quanto la mano di Dio vi permette: e però dalla parte dello onnipotente Iddio io vi dico che voi facciate nel corpo mio ciò che vi è permesso da Dio, con ciò sia cosa che io lo sostegna volentieri, perch' io non ho maggiore nemico che il corpo mio; e però se voi per me fate vendetta del mio nemico, voi sì mi fate troppo grande servigio ». E allora i demoni con grandissimo empito e furia sì lo presono e incominciaronlo a strascinare per la chiesa e fargli troppo maggiore molestia e noia che prima. E santo Francesco cominciò allora a gridare e dire: « Signore mio Gesù Cristo, io ti ringrazio di tanto amore e carità quanto tu mostri verso di me; chè è segno di grande amore, quando il Signore punisce bene il servo di tutti i suoi difetti in questo mondo, acciò che non ne sia punito nell' altro. E io son apparecchiato a sostenere allegramente ogni pena e ogni avversità che tu, Iddio mio, mi vuogli mandare per li miei peccati ». Allora li demoni, confusi e vinti dalla sua costanza e pazienza, si partirono; e santo Francesco in fervore di spirito esce dalla chiesa ed entra in uno bosco che era ivi presso, e ivi si gitta in orazione e con prieghi e con lagrime e con picchiare di petto cerca di trovare Gesù Cristo sposo e diletto dell' anima sua. E finalmente trovandolo nel secreto della anima sua, ora gli parlava riverente come a signore, ora gli rispondeva come a suo giudice, ora il pregava come padre, ora gli ragionava come ad amico. In quella notte e in quel bosco i compagni suoi, poiché s' erano desti e istavano ad ascoltare e considerare quello che faceva sì il vidono e udirono con pianti e con voci pregare divotamente la divina misericordia per li peccatori. Fu allora udito e veduto piagnere ad alta voce la passione di Cristo, come s' egli la vedesse corporalmente. In questa notte medesima il vidono orare, colle braccia raccolte in modo di croce, per grande spazio sospeso e sollevato da terra e attorniato da una nuvola splendente. E così, in questi santi esercizi, tutta quella notte passò sanza dormire.
MEDITAZIONE
Guarendo un pagano posseduto dal demonio, Gesù rivela il proprio dominio sugli spiriti del male. Senza il suo permesso, questi non potrebbero far perire il branco di porci. Acconsentendo alla richiesta degli spiriti maligni, Gesù pone i pagani di fronte a una scelta: l'amore per la ricchezza perduta li porterà alla paura, o l'amore per il fratello salvato li condurrà alla fede? Purtroppo sappiamo già la risposta: essi calcolano il grave danno economico subito e lo invitano ad uscire dal loro territorio. Spesso anche noi ci scandalizziamo del bene che Dio fa agli altri......ci sembra sprecata. Eppure oggi brilla davvero la misericordia di Gesù che manifesta, ancora una volta, la potenza della sua Parola. Apriamo i nostri cuori...Francesco aprì il cuore e accolse quella Parola che salva e.....conobbe la vera libertà!
PREGHIERA
Gesù, Figlio del Dio altissimo, Tu sai che non abbiamo un gran desiderio di essere liberati da certe dolci schiavitù che portiamo dentro di noi. Ma poiché Tu vuoi che ti amiamo con tutto noi stessi, strappaci a tutto ciò che ostacola in noi
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

venerdì 1 febbraio 2019

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 2 FEBBRAIO 2019


SABATO 2 FEBBRAIO 2019
PRESENTAZIONE DEL SIGNORE-festa-proprio

LUCA 2, 22-40
I miei occhi hanno visto la tua salvezza.

+ Dal Vangelo secondo Luca


Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
Parola del Signore.
LEGGENDA DEI TRE COMPAGNI
FF1419 19.
Venne dunque all'episcopio, e fu ricevuto dal pastore con grande gioia. Il vescovo gli disse: “Tuo padre è arrabbiato con te e molto alterato per causa tua. Se vuoi essere servo di Dio, restituiscigli i soldi che hai, oltretutto è ricchezza forse di mal acquisto, e Dio non vuole che tu spenda a beneficio della Chiesa i guadagni del padre tuo. La sua collera sbollirà, se recupera il denaro. Abbi fiducia nel Signore, figlio mio, e agisci con coraggio. Non temere, poiché l'Altissimo sarà tuo soccorritore, e ti largirà in abbondanza quanto sarà necessario per la sua Chiesa”.
MEDITAZIONE
Il mondo ha bisogno di profeti del vangelo. Oggi più di ieri. Anch’io sono invitato a essere profeta, cioè a testimoniare il vangelo con la vita e la parola, in tutte le situazioni di ogni giorno. Ma prima ancora mi pongo questa domanda: come accolgo Gesù, che ogni giorno m’invita alla conversione? I miei criteri di giudizio, di scelta, non entrano in crisi quando leggo il Vangelo? È una verifica che dovrei fare con serietà, nella preghiera. Altrimenti, a cosa serve dirsi cristiano, se poi rifiuto tante volte ogni giorno l’invito di Gesù alla conversione? Tutto serve a rafforzarci e a confermarci nell'amore e nella sequela al Cristo povero e crocifisso.

PREGHIERA
Dio onnipotente ed eterno,
guarda i tuoi fedeli riuniti
nella festa della Presentazione al tempio
del tuo unico Figlio fatto uomo,
e concedi anche a noi di essere presentati a te
pienamente rinnovati nello spirito.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

giovedì 31 gennaio 2019

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 1 FEBBRAIO 2019


SAN FRANCESCO-dalla vita al Vangelo 32
VENERDI' 1 FEBBRAIO 2019
S.TRIFONE
MARCO 4,26-34
L’uomo getta il seme e dorme; il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Parola del Signore
I FIORETTI DI SAN FRANCESCO 1898
1898 Onde, compiuta la predica, egli trasse santo Francesco da parte e dissegli: «O padre, io vorrei ordinare teco della salute dell' anima mia ». Rispuose santo Francesco: « Piacemi molto; ma va' istamani e onora gli amici tuoi che t' hanno invitato alla festa e desina con loro, e dopo desinare parleremo insieme quanto ti piacerà ». Vassene adunque messere Orlando a desinare, e dopo desinare torna a santo Francesco, e sì ordina e dispone con esso lui i fatti dell' anima sua pienamente. E in fine disse questo messere Orlando a santo Francesco: « Io ho in Toscana uno monte divotissimo il quale si chiama il monte della Vernia, lo quale è molto solitario e salvatico ed è troppo bene atto a chi volesse fare penitenza, in luogo rimosso dalle gente, o a chi desidera vita solitaria. S' egli ti piacesse, volentieri lo ti donerei a te e a' tuoi compagni per salute dell' anima mia ». Udendo santo Francesco così liberale profferta di quella cosa ch' egli desiderava molto, ne ebbe grandissima allegrezza, e laudando e ringraziando in prima Iddio e poi il predetto messere Orlando, sì gli disse così: « Messere, quando voi sarete tornato a casa vostra, io sì manderò a voi de' miei compagni e voi sì mostrerete loro quel monte; e s' egli parrà loro atto ad orazione e a fare penitenza, insino a ora io accetto la vostra caritativa profferta ». E detto questo, santo Francesco si parte: e compiuto ch'egli ebbe il suo viaggio, sì ritornò a Santa Maria degli Agnoli; e messere Orlando similmente, compiuta ch' egli ebbe la solennità di quello corteo, sì ritornò al suo castello che si chiamava Chiusi, il quale era presso alla Vernia a uno miglio.
MEDITAZIONE
La Parola di Dio, umile semente che l'uomo può seminare, cresce per forza propria. Il Regno di Dio è frutto di questa crescita misteriosa, non della nostra azione umana; ma, per ognuno di noi, è anche frutto della fede che abbiamo. Bisogna avere fede per accogliere la Parola di Dio che promette la vita eterna. E' l'obbedienza alla Parola che ci chiama a passare attraverso le prove e attraverso la morte, seguendo il Figlio unigenito. Seguiamo l'esempio di Francesco:ora tocca a noi essere buoni collaboratori di Dio. Anche noi, a imitazione di Gesù, e di Francesco che è vissuto alla sua sequela, dobbiamo incarnarci nella situazione di chi non capisce o non riesce a convertirsi rapidamente ricordandoci che un tempo eravamo anche noi nelle medesime condizioni e forse lo siamo ancora. L'evangelizzatore deve agire come Gesù. Egli vuole la conversione di tutti: il suo atteggiamento è dettato dalla misericordia e dalla compassione. Egli si rivolge a tutti, buoni e cattivi, disposti e indispostiperché vuole che tutti siano salvati. Diceva san Francesco: “[99] Ammonisco anche ed esorto gli stessi frati che, nella loro predicazione, le loro parole siano ponderate e caste, a utilità e a edificazione del popolo, annunciando ai fedeli i vizi e le virtù, la pena e la gloria con brevità di discorso, poiché il Signore sulla terra parlò con parole brevi.
Domandiamo al Signore che ci assista continuamente, che apra il nostro spirito ad accogliere in pieno la sua luce in modo da poter attirare quelli che ne sono in ricerca. L’apertura al mondo diventato pagano e l’accoglienza di coloro che si sono allontanati farà in modo che essi possano nutrirsi dei frutti di vita eterna. La salvezza è aperta a tutti.

PREGHIERA
Signore, Dio nostro, la tua azione nel mondo spesso rimane nascosta, ed è facile, per noi, cedere allo scoraggiamento. Ravviva la nostra speranza, e donaci di veder germogliare il seme che Tu hai gettato sulla nostra terra. Per Gesù Cristo, nostro Signore.

“ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen

mercoledì 30 gennaio 2019

SAN FRANCESCO E IL VANGELO 31 GENNAIO 2019

 · 

SAN FRANCESCO-dalla vita al Vangelo 31
GIOVEDI' 31 GENNAIO 2019
S.GIOVANNI BOSCO -memoria-
MARCO 4,21-25
La lampada viene per essere messa sul candelabro. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».
Parola del Signore
+Vita Seconda di Tommaso da Celano 663
Francesco ripeteva spesso che il vero frate minore non dovrebbe lasciar passare molto tempo, senza andare per l'elemosina. «E quanto è più nobile--diceva--un mio figlio, tanto più sia pronto ad andare, perché in tale modo accumula meriti ».
Vi era in un luogo un certo frate che non si prestava per la questua, ma valeva per quattro a tavola. Notando il Santo che era amico del ventre, partecipe del frutto, ma non della fatica, un giorno lo riprese così: «Va' per la tua strada, frate mosca, perché vuoi mangiare il sudore dei tuoi fratelli e rimanere ozioso nell'opera di Dio. Ti rassomigli a frate fuco, che lascia lavorare le api, ma vuole essere il primo a mangiare il miele ».
Quell'uomo carnale, vedendosi scoperto nella sua voracità, ritornò al mondo, che non aveva ancora abbandonato. Uscì dalla Religione e chi non aveva contato niente per la questua, non contò più nulla come frate. Chi valeva molti a tavola, finì per essere un pluridemonio.

MEDITAZIONE
La festa di san Giovanni Bosco è un soffio di aria pura e di slancio apostolico perché egli ispirava e comunicava la gioia. 
Già da ragazzo  aveva  fondato una "società" con  il  motto "Guerra al  peccato" : la gioia viene dalla vittoria sul peccato. 
"Rallegratevi nel Signore sempre...". Dio è grande, e noi siamo come bambini bisognosi di tutto davanti a un Padre onnipotente che si occupa amorevolmente di noi. E la fiducia in lui che genera la gioia: fiducia e riconoscenza perché da Dio riceviamo tutto. Come possono dei bambini essere tristi quando sono colmati di doni? Fiducia e riconoscenza ci conducono alla conversione che Gesù chiede come condizione per entrare nel regno dei cieli: diventare come bambini. Ci aiuti, Francesco, a "vedere" Gesù con gli occhi dei bambini :negli affamati, negli assetati, negli stranieri, in coloro che sono senza vestiti, nei malati, nei carcerati....
Ci aiuti, Francesco, a guarire da ogni egoismo e cecità e a capire che, in loro, c 'è Gesù Cristo stesso.
PREGHIERA
O Dio, che in san Giovanni Bosco
hai dato alla tua Chiesa
un padre e un maestro dei giovani,
suscita anche in noi la stessa fiamma di carità
a servizio della tua gloria per la salvezza dei fratelli.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
ACTIONES NOSTRAS”
(Indulgenza parziale se recitata ogni giorno)
“Ispira le nostre azioni o Signore e accompagnale con il tuo santo aiuto, perchè ogni nostra azione abbia da te il suo inizio ed in te il suo compimento” Amen